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STREGHE, DIAVOLI E ALTRE LEGGENDE ITALIANE

Quante storie che conserva l’Italia attraverso i suoi borghi incantati tra le montagne e il mare, quante leggende popolari o racconti fatati. Ebbene, nulla di tutto questo viene citato in questo libro. Streghe, diavoli e avvenimenti oscuri sono il fulcro di una raccolta leggendaria da brividi. Dai processi alle streghe di Triora fino agli atti riportati delle condanne inflitte a erboriste o curatrici, senza tralasciare la storia dell’inquisizione che segnò il nostro paese. Ponti medievali protetti da Lucifero in persona, montagne popolate da diavoli, sabba, riti e balli satanici dell’entroterra ligure per poi viaggiare da nord a sud, verso gli spiriti dei morti che popolano le case infestate, oppure attratti dalle urla della monaca murata viva a Valle Christi. Dall’arrivo della peste nera attraverso il Mediterraneo alle leggende più popolari, in cui una strega sacrificò se stessa per proteggere un capitano o dove un drago venne trafitto da un santo che sarà venerato per sempre. Misteri templari, alberi stregati e bestie demoniache che misero a ferro e fuoco intere città. Tanta Liguria e tanta Italia in un viaggio oscuro, dove la leggenda incontra la storia e la storia si scontra con il mistero, e tutto ciò ti avvolge, come la nebbia in autunno, sotto una quercia secolare della nostra Toscana, oppure affacciati sul golfo di Napoli, dove i marinai venivano attratti, traditi e uccisi da una regina, mentre le presenze ultraterrene popolavano i sotterranei delle abitazioni. I processi dei più crudeli inquisitori italiani che accusarono streghe, stregoni e miscredenti, messi agli atti durante i secoli bui dove l’eresia era punita con la morte, attraverso un procedimento lento e atroce, che portava verso una condanna certa: il rogo.

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CASE INFESTATE E PONTI DEL DIAVOLO

Si dice che il Diavolo faccia le pentole (e non i coperchi), ma a quanto pare è anche un grande costruttore di ponti oltre che ad essere un grande illusionista. Da nord a sud, la penisola italiana racconta molto di Lucifero, che si è dato da fare in ben più di un’occasione nel realizzare, principalmente, ponti e attraversamenti su torrenti e valli. La leggenda del “ponte del diavolo” è nata durante il Medioevo per “spiegare” la costruzione di opere che sembravano troppo grandiose o troppo ardite per essere fatte dall’essere umano. L’abilità ingegneristica di Etruschi e Romani era sconosciuta e la popolazione ha chiamato in causa il maligno. L’intervento di Belzebù è stato usato anche per giustificare la struttura asimmetrica e disassata di alcuni ponti e nel corso dei secoli è diventato un elemento mitologico sempre più diffuso. La storia è più o meno sempre uguale; Lucifero viene invocato per costruire da zero o completare un attraversamento su un corso d’acqua e chiede in cambio l’anima del primo essere mortale che ci passa sopra. E’ qui che entra in gioco l’astuzia dell’uomo che puntualmente riesce a ingannare il male, facendolo attraversare da un cane, un maiale o addirittura da una forma di formaggio per attirare una vittima golosa sacrificabile. Il Diavolo si infuria, cerca di distruggere la sua opera lasciando segni più o meni evidenti e se ne va “scornato”. A volte la leggenda “classica” è sostituita o affiancata da altre che introducono elementi diversi, ma la funzione resta quella di spiegare in modo semplice qualcosa di complicato. Discorso differente e molto più ampio per gli edifici infestati, che devono la loro leggenda a un “fattaccio”, che sia vero, verosimile o inventato dagli avi degli avi. In molti casi è un omicidio o un suicidio a scatenare le presenze, mentre nei castelli subentra il fascino della fantasia legata al Medioevo, un’epoca meravigliosa che ci regala ancora oggi storie mozzafiato da leggere e da raccontare. In questo libro vengono narrate le leggende legate ai ponti “del Diavolo” presenti all’interno dello stivale, le storie delle case infestate più suggestive e le storie legate Castello della Rotta di Moncalieri, il castello più infestato d’Italia.

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BRETAGNA MITI, MISTERI E LEGGENDE

La Bretagna è simile a un trampolino, un’enorme penisola protesa nell’Atlantico: a nord comincia dalla baia di Mont Saint Michel e a sud, sotto Nantes, città principale, confina con il Poitou. Ma è soprattutto la sua parte occidentale, che accolse la più cospicua migrazione di popolazioni celtiche, dove man mano si assottiglia nell’immensità dell’Atlantico, che con le forze e i capricci di madre natura a Brest ha creato un perfetto porto naturale che ispira mistero. Le coste si estendono per 2.700 chilometri, dove si alternano spiagge sabbiose, rocce scolpite e isole dimenticate, mentre l'oceano rimane il direttore di questa orchestra perfetta composta da cultura, storia, miti e leggende. Per gli antichi Romani era la “finis terrae”, la fine della terra. Oltre le spiagge, gli scogli, i faraglioni, solo l’ignoto, avvolto da oscure leggende popolate da strane creature. Il nome Bretagna deriva da quello del popolo bretone, che vi si installò fuggendo dalla nativa Britannia, l'attuale Gran Bretagna, e chiamò (piccola) Britannia la penisola che avevano occupato. Avvolta dalle leggende sui Celti e dalla storia mitologica delle Isole britanniche e della Bretagna, il noto “ciclo arturiano” o “ciclo bretone”, che riguarda le avventure di re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda. Qualcuno narra che l’unione delle due Bretagne era uno dei principali obiettivi di Artù. Oggi, la Bretagna è semplicemente la terra più occidentale del Vecchio Continente, ma visitandone le città, le foreste e i paesaggi in riva all’oceano si respira un’aria ancora intrisa di arcano, oscurità, culto e segretezza. Sembra che in questa regione francese con una propria e forte identità, la realtà terrena conviva armoniosamente con miti arcaici e migliaia di leggende. E tutto questo, grazie alla suggestione della natura.

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Un viaggio tra il mistero e la leggenda, tra la storia e la cronaca. Quando l'ignoto non può essere dimenticato, ci pensa "Il Leggendario" ad approfondire le ricerche. Dai lamenti di una voragine nei boschi di Bardineto al mago che lanciò una maledizione su Rondanina, attraversando i campi di vipere o la terra dei serpenti di Savignone. Oppure passando via mare, alla ricerca del "Rinoceronte Marino" o degli spiriti di Portofino che si dirigono in processione verso una cappella votiva. "Venti" storie da brividi percorrendo la Liguria da Est a Ovest, che diventano cronaca con i video esclusivi dell'autore nelle vesti dell'inviato "Il Leggendario" sui luoghi della seconda guerra mondiale: Varazze, i progetti antisbarco di Rommel e i denti di drago, le segrete della casa dello studente di Genova e la colonia degli orrori di Rovegno. Ad accompagnare la lettura, lo stile unico e inconfondibile del fumettista Giovanni Battista Sezzi, che ha illustrato il volume.

LIGURIA DA BRIVIDI

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MITI & MISTERI DELLA LIGURIA

L’intero territorio della Liguria, dalla costa all’altura, è disseminato di innumerevoli reperti, segni ed edifici carichi di storia, siti che in tempi più antichi hanno svolto un mirabile ruolo come scenario di vicende suggestive, delle quali oggi rappresentano i ricordi tangibili, sopravvissuti al trascorrere dei secoli. Possono narrarci gli avvenimenti dall’inizio alla fine, ma a volte preferiscono raccontarcene una sfumatura: il lato misterioso di una verità, l’enigma di un simbolo, un colpevole mai imputato e forse doppiamente condannato nell’eternità. Miti e Misteri della Liguria raccoglie venticinque di questi tasselli di storia popolare, legati al territorio ligure da Genova a Savona, da Imperia a La Spezia, attraversando le grandi province, ma anche i piccoli borghi nell’entroterra e sul mare; leggende che s’intrecciano a celebri date e descrivono risvolti bizzarri, curiosi, persino spaventosi di una terra che, di per sé, sa già come togliere il fiato.

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FIABE LIGURI

C’era una volta la Liguria, terra di pescatori ed esploratori,  santi e corsari, bestie incantate e polpi campanari: tra i flutti del mare, gli scogli, le montagne e i piccoli borghi di questa regione si celano storie incredibili e talvolta misteriose. L’autore di questo libro ci racconta venti leggende e fiabe che affondano le loro radici nella tradizione popolare, in un tuffo tra realtà e magia.

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IL MEDIOEVO IN 333 RISPOSTE

Il Medioevo è un periodo storico lungo dieci secoli, il cui inizio si ha con il crollo dell'impero Romano d'Occidente (anno 476) e si conclude con la scoperta dell'America (anno 1492). Un'epoca, che ha visto non solo i natali fra alcune delle più eminenti personalità della cultura mondiale, ma anche numerose scoperte economiche, militari, filosofiche e sociali, che hanno cambiato per sempre l'umanità. Un lasso di tempo che abbraccia mille anni e così tante novità, da non rimanere indifferente a chi ne è affascinato; per questo, Dario Rigliaco, studioso di questa misteriosa “età di mezzo,” si è dedicato alla stesura di questa opera che nasce con l'obiettivo di trasmettere in modo semplice e immediato, delle nozioni sulla vita medievale improntata in campagna, in città e nei castelli. Una sorta di “botta e risposta” immediato e diretto, in cui anche un bambino riuscirebbe ad apprendere molte cose. Leggendole, tante sono le curiosità che si possono scoprire in questo viaggio all'insegna di “particolari”. Quanto si viveva nel Medioevo? Come cresceva un bambino in città? Chi erano i Cavalieri Ospitalieri? Esistevano le banche? Quali erano i nomi più diffusi e chi erano gli “aratori?” Queste, solo alcune delle domande che troverete in questo libro e a cui l'Autore ha saputo dare una risposta degna della passione che lo contraddistingue.Medioevo; non un secolo, ma “una serie” di secoli, ricchi di mistero e di grandi eroi. Una frase del grande Luciano De Crescenzo riporta quanto segue; “Il Medioevo è passato alla storia, come il periodo dei secoli bui. Nessuno però mi ha spiegato chi è stato a spegnere la luce...”

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LE AUTOMOBILI DELLA STORIA DEL CINEMA (CHE FORSE NON CONOSCI)

La magia del cinema passa attraverso l'asfalto, o meglio attraverso le icone indelebili a quattro ruote che hanno segnato la storia della pellicola italiana e internazionale. Questo libro è un percorso attraverso i ricordi, con l'obiettivo di riuscire a offrire un "sogno" attraverso la presentazione delle automobili più o meno conosciute. Probabilmente non tutti conoscono la Trabant della Germania dell'est, oppure la Plymouth Fury di "Christine", o ancora le origini e la storia del blindato che esplode nella serie "La casa di carta". Queste alcune delle auto citate e raccontate dall'autore in questa raccolta che non può fare a meno della DeLorean di "Ritorno al futuro" o dell'incredibile Cadillac di "Ghostbusters". Un viaggio su strada, con l'odore di benzina a farci compagnia fino alla fine, fino alle automobili di "Bianco, rosso e Verdone" o fino all'ultima sgommata di "Thelma e Louise" sulla bellissima Ford Thunderbird e molte altre.

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HAVOK E LA GEMMA MAGICA

Havok è un giovane e abile arciere, intraprendente e ingenuo, ma anche coraggioso. Ha una missione da compiere: portare in salvo la gemma magica. Ma dove? Non lo sa, forse lo scoprirà strada facendo, o forse lo spera. Ma soprattutto, perchè? Non sa nemmeno questo, però è a conoscenza del potere magico della gemma, in grado di svelargli cosa gli accadrà nel suo futuro (ma solo dei suoi prossimi cinque minuti) facendolo però invecchiare di cinque anni. Un compromesso che non è nulla a confronto di ciò che gli capiterà durante il viaggio; goblin, nani, funghi parlanti e creature mostruose non sono brutti sogni, ma scomode realtà che a noi farebbero ridere ma a lui no.

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